giovedì 20 novembre 2014

#vincoognivoltache

Il giorno in cui mi sono imposta di farcela, la lista delle paure da affrontare era davvero lunga. Al primo posto c'erano quei cibi che erano in assoluto i miei preferiti: i gelati, ad esempio. Ricordo che dissi "quando riuscirò a mangiare un gelato, sarò guarita". Diciamo che l'ho sempre sperato, nel mio piccolo, che sarebbe stato così. Mi illudevo in effetti che compiuto un determinato passo, completata la mia lista di fearfood, tutto si sarebbe magicamente sistemato. Fu lo stesso per la pizza, quando pensavo 'chissà se riuscirò più a mangiarne una senza ansia'. Una svolta bella che appurata ormai. Poi ci sono state le patatine fritte (che a proposito sarebbe proprio ora di mangiare di nuovo), forse il mio peggiore incubo. ' Non ce la farò mai..' E così per pasta raffinata, non pesata, cornetti con nutella, latte, merende sostanziose... Mi sono fermata a pensare, però, rendendomi conto che tutto questo non mi basta. Voglio di più, ho fame, una fame pazzesca di VITTORIE. E allora eccomi qui a riflettere sulle mie assurde manie, a stilare una lista delle cattive abitudini che mi hanno resa schiava, ma che senza neppure accorgermene ho scavalcato. Non era programmato, perchè in in fin dei conti quei piccoli gesti che mi impedivano di essere 'normale' , mi davano sicurezza. Ma ho sempre pensato che le grandi cose accadono per caso. 

#vincoognivoltache non:

- condisco le mie verdure a parte; anche se a tavola sia io che i miei mangiassimo la stessa insalata o altre verdure, prendevo le mie e le mettevo nel piatto, scondite, in modo da aggiungerci l'olio nella 'giusta' quantità. Finiva che, se avessi voglia di altra insalata, non la prendevo. Ora me ne frego e faccio il bis senza problemi.

- mi tocco continuamente la pancia; mentre cammino per strada, dopo mangiato, persino durante la notte mi sono svegliata in preda al panico. Non permettevo a nessuno di farlo, tanto da arrivare a litigare con Dario che per giocare, una volta si è permesso questo sacrilegio.

- mi sveglio col pensiero di dovermi pesare; sinceramente ora la bilancia è davvero l'ultima cosa che frequento.

- mi sento in colpa per non essermi pesata.

- mi alzo la maglietta del pigiama avanti allo specchio del bagno come prima cosa della giornata.

- bado all'orario dei pasti: anche se mi capita di pranzare o cenare più tardi del solito, sti cavoli. E faccio merenda quando ho fame, punto.

- provo il senso di dovere; se cammino a lungo è perchè mi va, per fare shopping o per il semplice gusto di farlo, se faccio ginnastica è perchè dopo mi sento bene e perchè ho voglia di farla, se mi va di restare in pigiama tutta la giornata a poltrire lo faccio. 

- penso continuamente al cibo, programmando giorni e giorni prima cosa mangiare durante la settimana. 

- mi addormento pensando alla colazione del domani; è bellissimo svegliarsi e assecondarsi ogni mattina senza piani e previsioni. 

Credo che tutto questo sia meraviglioso.  Non finisce qui, ne sono STRASICURA... vedo la luce della libertà, ed è magnifico.

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